A cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro
Sono certo che a tutti voi sia capitato, prima o poi, di percorrere il viale Monte Nero, da Porta Romana a Porta Vittoria (o viceversa), vuoi a piedi, vuoi in tram, vuoi con altri mezzi di trasporto; in questi articoli quindi non vi descriverò il bel viale alberato e le sue ben note piacevolezze artistiche, bensì voglio accompagnarvi in una passeggiata sulle vie parallele, ed in particolare sulle vie Corio, Vasari e Morosini.
Percorrendo le vie a partire da corso Lodi, la prima che incontriamo è la via Corio. Fatta eccezione per un edificio industriale degli ani '30 del ventesimo secolo, questa pur breve via è una collezione di bei palazzi di fine '800, a partire da quelli che si affacciano anche sul suddetto corso, con una particolare nota per quello sulla destra, che ha timpani ed archi al secondo piano; sulla sinistra invece si trova un elegante palazzo, il civico 1, con la facciata nera intervallata da mattoni a vista con colonnine alle finestre sormontate da piccoli fregi; tornando sulla destra, il civico 6 ha numerosi fregi, visibili nonostante il suo attuale stato alquanto trascurato, ed è seguito dal civico 8, di colore rosa, dai cui balconi si affacciano "minacciosi" una serie di ruggenti leoni; di fronte il civico 3, che ospita un noto ristorante cittadino, aperto ormai da più di vent'anni, ha un alto portone sormontato da un mascherone.
A seguire si incontra lo slargo caratterizzato dall'albergo sulla destra, preceduto da una gradevole aiuola, su cui si affacciavano fino a poco tempo fa il simpatico villaggio dei legnami e l'ex concessionaria Fiat, ormai in demolizione.
Imbocchiamo la via Vasari notando sulla sinistra un edificio con curiosi balconi a rombi, che richiamano un alveare, e sulla destra un edificio ricoperto di marmo con fasce di piastrelle di color verde petrolio in corrispondenza dei balconi, su cui si notano antiche tapparelle in legno lucido; siamo così giunti all'incrocio con via Lattuada.
Qui, sull'angolo sud-est si può ancora vedere l'edificio che ospitava l'azienda del Burro San Giorgio, al cui piano terreno, coperto da una saracinesca e preceduto da alcuni gradini ed una colonna, si trovava lo spaccio; caratteristico l'orologio che lo sormonta; attualmente l'edificio ospita il tempio dell’ordine buddista Shinnyo-en, in cui si è recentemente recato in visita il capo spirituale dell'ordine, Shinso Ito.
Sull'angolo nord-est, invece, l'antico palazzo con meridiana è stato sostituito da una moderna torre residenziale, avanti la quale si trova un bel giardino alberato, come pure sull'angolo sud-ovest si trova una costruzione moderna.
Sull'angolo nord-ovest infine si conserva un antico edificio con ceramiche, riproducenti busti di personaggi del medioevo e del rinascimento, poste tra il primo ed il secondo piano, che sovrastano inferriate in stile neomedievale arricchite da stemmi; dopo l'elegante cancello d'ingresso, un rigoglioso giardino completa la proprietà.
Subito dopo si trova lo spazio dedicato alcuni anni fa a Franco Parenti, posto in fondo a via Sabina sul retro della piscina Caimi.
Sulla destra della via Vasari, a questo punto, troviamo l'Istituto delle Suore Mantellate, risalente al 1950 per la sua prima parte (cancello verde e muro con piastrelline gialle) ed al 1967 per la seconda (palazzina d'angolo con piastrelline grigie ed ingresso con elegante grata in ferro).
Siamo giunti all'incrocio con la via Pier Lombardo, e merita ricordare l'omonimo teatro, posto a pochi metri sulla sinistra dell'incrocio, mentre sulla destra si trova una nota casa di cura.
A nord di questo incrocio si trovano due edifici: sulla sinistra un massiccio palazzo littorio, e sulla destra un elegante palazzo art deco, risalente al 1930 come indicato dalla iscrizione marmorea visibile al culmine del frontale, che ospita, nel timpano sopra il portone, una conchiglia (che ricordo essere, in araldica, il simbolo delle crociate e dei pellegrinaggi in terra santa).
Subito dopo, sulla destra, un possente edificio in stile neomedievale richiama i castelli in alcuni suoi fregi, con un notevole balconcino al primo piano; a seguire, un palazzo completamente ricoperto di fregi pittorici, su cui ancora sono ben visibili i segni ("US" e "R") che richiamano alla mente i rifugi antiaerei della seconda guerra mondiale. Chiudono la via sulla destra due palazzi di fine '800, il primo dotato di fregi al piano nobile ed il secondo con colonnine alle finestre, mentre sulla sinistra si trova l'edificio industriale di una nota compagnia telefonica.
Siamo così giunti al termine di via Vasari; riprenderemo il nostro itinerario nel prossimo articolo esplorando la via Morosini.